Cassazione: padre umiliato può insultare la ex moglie

La Corte di Cassazione ha dichiarato che diventano lecite le reazioni d’ira, anche a distanza di tempo, quando si è accumulato rancore per ripetuti fatti ingiusti.(sentenza nº 39411/2008).

Un padre, può dare libero sfogo al suo rancore, con insulti anche abbastanza pesanti, sensa rischiare nessuna condanna, quando è vittima di “situazioni insulte ed umilianti”, soprattutto in presenza dei figli.

Nel reato di ingiuria, a norma dell’articolo 599 non è punibile chi ha commesso il fatto nello stato d’ira, determinato da un fatto ingiusto.

La corte infine dichiara che la provocazione sussiste “anche quando la reazione iraconda non segua immediatamente il fatto ingiusto” ma consegua ad un accumulo di rancore, per effetto di reiterati comportamenti ingiusti, esplodendo, anche a distanza di tempo, in occasione di un episodio scatenante”.